Gli emangiomi infantili interessano 3-4 bambini su 100 e consistono nell’insorgenza di macchie rosacee, rossastre o violacee, che compaiono dopo qualche settimana dalla nascita.
Si tratta di tumori benigni della pelle, piatti o leggermente rialzati rispetto alla cute, che interessano soprattutto il capo e il collo, ma possono comparire in qualsiasi parte del corpo o anche internamente.
Ciò che provoca gli emangiomi infantili è una proliferazione epiteliale incontrollata, che nella maggior parte dei casi regredisce spontaneamente.
Solo nel 10-12% dei casi invece presentano delle complicanze, come ulcerazioni, estensione abnorme, crescita che impedisce alcune funzioni importanti, come la vista o la respirazione, fino a diventare maligni, se non trattati tempestivamente con i farmaci o, a limite, con un intervento chirurgico.
La notizia importante che riguarda le raccomandazioni europee sul trattamento degli emangiomi infantili è il cambiamento della terapia farmacologica usata fino al 2015. Al posto del cortisone è stato deciso di considerare come farmaco d’elezione il PROPRANOLOLO 3.75mg/ml soluzione orale.
Quali sono i sintomi o i segni di un Emangioma Infantile?
Anche se l’emangioma infantile non è presente alla nascita, si sono individuati due tipi di lesioni come possibili cause della sua comparsa: aree bianche di vasocostrizione, oppure una macchia rossa, spesso con bordi non ben definiti.
Gli Emangiomi Infantili di solito appaiono alcuni giorni o settimane dopo la nascita. Questo rappresenta un elemento importante per una corretta diagnosi dell’Emangioma Infantile. La fase di crescita termina generalmente durante i primi 5-6 mesi di vita, ma può arrivare fino a 8 mesi per gli emangiomi superficiali e fino a 12 mesi per quelli profondi.
Le raccomandazioni europee sul trattamento degli emangiomi infantili sono state pubblicate sulla rivista medico-scientifica European Journal of Pediatrics.
Si è arrivati a formulare tali raccomandazioni in base all’esperienza di 11 esperti a livello internazionale, tra cui anche 2 medici italiani specialisti dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma.
Gli emangiomi infantili sono tra i tumori benigni più diffusi tra i neonati. Da qui la necessità di dare indicazioni sia ai pediatri che ai genitori su come comportarsi nel caso di tumori benigni e di complicanze.
Una guida su diagnosi, trattamento e cure
Il documento guida contiene informazioni importanti sulla necessità di una diagnosi tempestiva da parte di medici specialisti riguardo agli emangiomi infantili.
Questi ultimi riguardano in misura doppia le femminucce rispetto ai maschi e ne sono più colpiti i prematuri e i neonati di gravidanze gemellari.
Nella maggior parte dei casi gli emangiomi infantili non necessitano di alcuna cura, ma solo di un attento monitoraggio a cadenza mensile da parte del pediatra. Il tumore benigno della pelle nei bambini solitamente cresce fino a circa 6 mesi- un anno e poi ha una regressione, che può completarsi tra i 7 e i 10 anni di età.
Durante questo lungo arco di tempo è necessario non trascurare mai il decorso, fino a completa guarigione.
Gli emangiomi infantili soggetti a complicanze sono quelli che destano maggiore preoccupazione, sia per i medici pediatri specialisti che per i genitori.
Dopo la diagnosi precoce si può e si deve intervenire secondo le direttive europee, con il, con una terapia della durata di 6 mesi.
Il farmaco è stato approvato dalla Food and Drug Administration nel 2015, anno in cui è stato introdotto anche in Italia e Spagna, gli ultimi Paesi in Europa che ancora non lo avevano disponibile.
Il farmaco può essere sostituto dal cortisone solo nel caso in cui il neonato sia soggetto ad asma o a patologie cardiache.
Il trattamento farmacologico con PROPRANOLOLO 3.75mg/ml soluzione orale deve essere messo in atto quando si verificano ulcerazioni e sanguinamenti con conseguenti infezioni, ma anche una crescita rapida e abnorme, che potrebbe impedire alcune funzioni fisiologiche fondamentali.
Un emangioma vicino all’occhio potrebbe compromettere la vista, in quanto è di natura progressivamente invasiva.
La terapia con PROPRANOLOLO 3.75mg/ml soluzione orale può anche essere ripetuta nei casi di recidive e si può intervenire con la chirurgia solo in caso eccezionali, come nella deturpazione estetica o a causa di cicatrici che rimangono dopo la scomparsa della neoplasia cutanea.
Le indicazioni europee riguardano anche le misure preventive e il comportamento che devono assumere i genitori. Il loro ruolo è di attenzione e prevenzione di possibili complicanze, effetti collaterali della terapia e nell’eventuale decorso post operatorio.